sabato 23 giugno 2007

SESSA AURUNCA la città degli AURUNCI
Eugenio Luxardo (*)



SESSA AURUNCA è una cittadina in provincia di Caserta, posta tra GAETA e TEANO, a circa 203 metri sul livello del mare, sulle pendici del vulcano spento di Rocca Monfina.
SESSA AURUNCA é un importante riferimento urbanistico della nostra storia italiana, con rilevanti caratteristiche culturali e commerciali . Si trova al centro della fertilissima zona collinare della Pianura del fiume Garigliano, con una produzione agricola molto apprezzata soprattutto per olio e vino, noti e sfruttati già in epoca romana, con numerosi insediamenti produttivi.
SESSA AURUNCA, ebbe grande sviluppo e massima fioritura in età repubblicana e con l'impero romano.
Ora, presenta una struttura urbanistica a carattere medievale, su radici romane e pre-romane.
Ogni secolo passato ha lasciato la propria impronta in monumenti di notevole importanza ed interesse storico ed artistico come :
· la Cattedrale, senza dubbio il più importante monumento di Sessa costruita nel 1103 d.C.;
· l’anfiteatro greco- romano;
· il criptoportico ;
· le terme romane;
· il castello medievale sui resti della torre aurunca - romana;
· il ponte romano con 21 archi a tutto sesto sul rio Travata.
I primi colonizzatori greci della Magna Grecia chiamavano Ausoni gli abitanti di origine indoeuropea dell'età preistorica della Campania e della Calabria. Gli Ausoni scom­pariranno sotto la dominazione romana, l'AUSONIA verrà identificata con l’Italia intera e con tutti gli Italici. L'AUSONIA simboleggia il Meridione d’Italia nelle sue radici e viene unita all’immagine di Federico II, grande sovrano del Sud Italia.
Gli AURUNCI, il cui nome deriva da Auso­nici, Auronici, Auronci, erano gli abitanti della zona dei monti ora chiamati Aurunci confinante a nord-ovest con i Volsci dei monti Ausoni, a nord-est con i Sidicini stanziati a Sidicum nella zona di Teano, ad est coi Caudini stribù sannita, a sud con le altre tribù campane ed a ovest con il mar Tirreno. Gli AURUNCI parlavano la lingua locale : l'OSCO, lingua autoctona con tracce di greco - etrusco.
Già nel IX sec. a.C. gli AURUNCI, erano in buoni rapporti con gli Etruschi che a loro volta avevano mantenuto nella zona il contatto coi Greci coi Lucani ed i Sanniti. Gli AURUNCI fondarono la pentapoli delle cinque città Aurunche: SUESSA, AUSONA, MINTURNAE, SINUESSA, e VESCIA, unendole nella “federazione delle città aurunche”. Nel 337 a.C. i Sidicini, alleati dei romani, occuparono e distrussero varie città degli AURUNCI, i quali si insediarono sulla collina dell’attuale Sessa Aurunca, che fu denominata : "SUESSA AURUNCA" per distinguerla dalla vicina colonia di SUESSA POMETIA, città dei Volsci. SUESSA POMETIA, alleata con gli Aurunci, pur essendosi arresa tempestivamente alle legioni romane, venne distrutta dai romani, che non risparmiarono né le persone né la città. I notabili vennero decapitati, i cittadini resi schiavi, la città rasa al suolo.
I romani completarono la distruzione di tutte le altre città della “federazione delle città aurunche”.
Nel 314 a.C. SUESSA AURUNCA diventa colonia di diritto latino "ager populi romani".
Solo alla fine della seconda guerra punica, verso il 211 a.C., i romani riuscirono a stabilire il loro dominio su tutte quelle terre. Nel 20 a.C. Augusto nomina Sessa Aurunca: " COLONJA JULIA FELIX CLASSICA SUESSA" .
Verso il 120 d.C. l’ imperatore ADRIANO, amante della cultura greca, si interessa dello sviluppo urbanistico di SUESSA.
Nel 313 d.C. esplode la libertà di culto per i cristiani e inizia la trasformazione urbanistica con la definitiva decadenza della città romana. Negli anni successivi SUESSA AURUNCA segue le vicende storiche di Capua, Salerno, Benevento e Gaeta. Dopo il terremoto del 1688 SUESSA AURUNCA riceve un impronta barocca.
Nel 1864 SUESSA torna ad essere : "SESSA AURUNCA".
o Il complesso archeologico di SESSA AURUNCA è costituito dai resti dell' antica SUESSA, l'ultimo caposaldo degli Aurunci, poi colonia romana, ricca città d’epoca repubblicana ed imperiale. Essa era chiusa dalle mura romane, di cui rimangono pochi ma significativi resti, e che inglobavano numerosi ed importanti edifici romani.
La città conserva ancora, anche se stravolta dai secoli, le tracce delle vie romane : il cardo ed il decumano.
Il cardo, nord - sud coincide con l’attuale corso Lucilio . Il decumano passava, ortogonalmente al cardo, a fianco dell’attuale chiesa di sant’Anna.
Si ritiene che il Foro Romano si sviluppasse tra i giardini dell’ attuale Villa Comunale e la chiesa di S. Anna in Piazza Tiberio. In questa piazza, ancora oggi, possono essere visitati i resti di muri romani e di locali ritenuti appartenenti ad un edificio termale a quota meno 10 metri circa, corrispondente al livello dell’allora Foro romano.
Procedendo verso nord dal cardo si usciva dalla città aurunco-romana, lasciando a sinistra la torre, trasformata dai Longobardi e dai Normanni e successivamente nelle varie epoche sino ad assumere l’attuale aspetto di “castello ducale”. Dal lato occidentale dal decumano si usciva dalla cinta muraria romana e si giungeva allo stesso livello del Criptoportico che ora si trova sotto l’attuale convento di S. Giovanni a Villa.
o Il grandioso Criptoportico è un monumento del complesso archeologico di SESSA AURUNCA, tra i pochi in Europa così grandi e ben conservati. E’ posto fuori dalle mura romane, alla medesima quota dell'ex Foro Romano, sotto il suddetto convento di San Giovanni .
L'archeologo Amedeo Maiuri nel 1926 si interessò degli scavi. Il Criptoportico, con due corridoi paralleli di oltre 120 metri, ha avuto certamente carattere pubblico in epoca romana, probabilmente era utilizzato a spazi al coperto per gli allenamenti e gli spogliatoi dei gladiatori nonché al passaggio imperiale dal Foro Romano.
Sono previsti rilievi topografici ed aereofotogrammetrici della zona, che permetterebbero, tra l'altro, di identificare meglio la conformazione urbanistica archeologica e l'eventuale coincidenza dell'asse del Criptoportico con l’asse del sottostante Teatro, il che farebbe confermare o meno gli usi e la destinazione degli ambienti e dei percorsi.
o Il bellissimo ed imponente TEATRO detto “romano”, sottostante la terrazza del Criptoportico, è posto a sud, anch'esso al di fuori della cinta muraria romana. La costruzione dell'edificio presenta caratteristiche a struttura greca, in parte scavato nella roccia, probabilmente risalente agli Aurunci, ritenuti dai romani : “popolazione poco evoluta”. Si pensa sia stato completamente "ristrutturato" ai tempi dell’imperatore Augusto in un periodo di floridezza per SESSA AURUNCA. Verso il 100 d.C., la cognata dell’imperatore ADRIANO, “MATIDIA MINORE”, fece ricostruire l’edificio. Matidia, avendo finanziato la ricostruzione, volle essere rappresentata con una statua collocata nel teatro, come divinità salvatrice “Aura”, con le vesti svolazzanti in porfido nero. Questa statua è ora conservata nel museo di SESSA AURUNCA assieme a quelle degli imperatori TRAIANO ed ADRIANO. Verso la fine del IV secolo d.C il Teatro venne smantellato. Colonne capitelli e statue, in epoche successive, vennero utilizzati in altri edifici di SESSA AURUNCA. Nel medioevo vennero fusi molti marmi del TEATRO, per ottenere la calce.
Approfondite indagini archeologiche vennero compiute fra il 1994 e 1999. Il TEATRO è stato portato alla luce nel 2003, poteva ospitare oltre 8.000 spettatori, aveva strutture che raggiungevano l’altezza di circa 20 metri, una cavea di circa 110 metri di diametro e gradinate in calcare bianco.
Il palcoscenico rialzato di circa 40 metri di diametro, aveva tre ordini sovrapposti di 84 colonne, con i relativi capitelli, architravi, fregi vari, con marmi provenienti dall'Egitto, dalla Numidia e dalla Grecia.
Gli impianti idrici delle fontane e quelli delle acque di scarico risultano, ancora, in buono stato di conservazione.
Esisteva una scala monumentale d’accesso al TEATRO, ora in parte sistemata a carattere provvisorio.
Sono in corso studi per accertarne le effettive quote d'accesso delle varie epoche. o È ancora possibile vedere, nei pressi dell'Appia antica, verso Avezzano e Sorbello, il bellissimo Ponte degli Aurunci, che attraversa il Rio Travata, a circa 1,5 Km dalla porta sud delle ex mura romane di SUESSA AURUNCA, ora porta dei Cappuccini. Il ponte, faceva parte della via Adrianea, voluta dall’imperatore ADRIANO nel primo secolo dopo Cristo. Aveva attività daziaria con funzione di “statio”. Il ponte è a struttura romana, lungo circa 170 metri, con 21 arcate a tutto sesto, di circa 20 m. di altezza. Sono conservati tratti della pavimentazione antica realizzata in blocchi vulcanici.

Agli architetti ed agli archeologi ufficialmente incaricati, unitamente ai loro collaboratori, viene demandato il compito di redigere progetti e dirigere i lavori, predisporre gli atti contabili, dar luogo ad ogni iniziativa che riguardi la tutela dei valori storici ed artistici legati ai luoghi.
Fortunatamente i valori archeologici di SESSA AURUNCA sono perfettamente conservati e protetti dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta, la quale sta portando avanti un progetto di studi e ricerche di ampio respiro nella zona del teatro romano e criptoportico, che nasconde ancora rilevanti sorprese.
È necessario, quindi, aprire canali amministrativi in grado di coordinare i rapporti tra i vari organi preposti alla tutela del “nascosto” ed i privati, in modo da facilitare i lavori di manutenzione e di ricerca.
Allo scopo di migliorare la salvaguardia dei beni archeologici e culturali di SESSA AURUNCA, é auspicabile la pubblicazione e la divulgazione di una cartografia archeologica chiara, completa e sempre aggiornata della città, con piante e sezioni. Grazie anche alla gentilezza degli abitanti della zona, che dimostrano, con coscienza collettiva, quanto amino la loro terra, la propria storia e l’archeologia, é possibile visitare il museo, i vari monumenti e i tanti i luoghi archeologici della zona, ancora ben conservati, che richiedono l'attenzione non solo turistica . o


(*) architetto

allegati :
1) foto TEATRO detto "romano";
2) foto del ponte degli Aurunci;
3) piantina della città romana.



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